domenica 5 luglio 2009

Scuola: risparmiare a tutti i costi, a Tremonti servono miliardi, sporchi, maledetti ma subito.


Mentre incombono esami di maturità, corsi di recupero, giudizi e vacanze, i provvedimenti presi dal ministro Gelmini vanno confusamente avanti, contando sul fatto che gli italiani stanno al mare e ai monti e, dunque, potrebbero anche non accorgersene.
Partiti dall'invito di Tremonti e Co a tagliar miliardi di spesa pubblica risparmiando sull'istruzione, adesso si stanno tramutando piano piano in atti operativi, spesso attuati con poca attenzione alla legittimità delle procedure e con una tempistica che creerà nelle scuole, l'anno prossimo e quello successivo, una grande confusione.
Al ministro si afficancano anche solerti funzionari come il nuovo direttore dell'Ufficio scolastico di Milano, che ha esortato i presidi (li chiamo così, anche se sono ormai Dirigenti scolastici) a far entrare in servizio gli insegnanti fin dal 1 settembre, cosa che - peraltro - accade normalmente all'ISA e nella grandissima parte delle scuole: ma. invece di preparar l'anno scolastico attraverso riunioni, programmazione, coordinamento, corsi di recupero e relative verifiche ecc, dovrebbero prepararsi loro studiando la riforma che dovranno applicare. 
Evidentemente il direttore è ben conscio del casino che si scatenerà, tra ritardi nelle nomine dei docenti e dell'altro personale e il fatto che, tuttora, in alcuni indirizzi non sono nmmeno definiti ne gli insegnamenti ne chi li insegnerà.
Sulla zucca del ministro Gelmini son anche piovute diverse tegole sotto forma di sentenze del Tar e, ultimamente, anche della Corte costituzionale.
Lei, l'avvocatessa di ferro, va avanti a testa bassa dicendo che comunque  son tegole che non la fermeranno. 

Lo Stato è debitore, ma non paga
Vedremo, perchè intanto qualche retromarcia l'ha dovuta fare e, ultimamente, ha incassato anche una diffida perchè il governo di cui fa parte non fa onore ai debiti che lo Stato ha nei confronti della gran parte delle scuole. 
Detto e scritto così sui giornali par poca cosa, ma nella realtà significa che i consigli di circolo e di istituto, cioè gli organismi che predispongono il bilancio preventivo e consuntivo sul quale le scuole basano il proprio funzionamento, si trovano ormai da anni ad aver a che fare con cifre fasulle, con finanziamenti e rimborsi scritti solo sulla carta e  che non arrivano. 
Si tratta di centinaia di milioni di vecchie lire per molte scuole (solo all'ISA fan più di 200mila euro), senza i quali non si comprano attrezzature, non si pagano i supplenti, non si posson fare corsi di recupero adeguati.
Nel bilancio, ovviamente, quelle cifre compaiono perchè devono comparire, SONO DOVUTE dal Ministero dell'istruzione e dallo Stato alle scuole.
Per chi redige il bilancio non iscriverle significherebbe, dal punto di vista legale, esser perseguibile per falso  (in realtà, concretamente è il contrario: si fa un falso iscrivendole): ma non ci sono e ai presidi che le chiedono la Gelmini, tramite i suoi sottoposti, ride in faccia. 
E' un pò come se un vostro debitore, che si fosse impegnato per legge e per sua volontà a darvi un contributo di  entità consistente, si rifiutasse poi all'infinito di affidarvelo, deridendovi.
Insomma: non si fan più bilanci veri, si gioca al Monopoli con banconote finte, cosa che in questo paese delle regole non rispettate e dell'improvvisazione accade ormai impunemente, cosicchè nel settore pubblico diventa "lecito" quel che nel privato sarebbe perseguito in tribunale. E lo Stato, come in altri settori, è il primo inadempiente rispetto ad obblighi che impone ai cittadini comuni.
I genitori e i cittadini, quindi, finiscono per pagarsi di tasca propria, con le tasse d'iscrizione e le altre tasse, una scuola pubblica che c'è sempre meno, priva di risorse com'è.
Questo è il quadro generale e ciascuno se ne faccia l'opinione che crede: non si lamenti della propria scarsa attenzione dopo, però.
Persino la recente sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato parte dei provvedimenti Gelmini sulla pianificazione dell'offerta formativa che non spetta a lei ma alle Regioni, son passati sotto silenzio o quasi.
Eppure da quella pianificazione son dipese tante cose, spesso l'esistenza stessa di una scuola in un determinato luogo, il suo accorpamento ad un'altra,  la sua cancellazione, con quel che ne è conseguito - sia per chi ci lavorava che per chi ci studiava - in termini di disagi e, anche, di impoverimento delle possibilità di scelta: se una scuola di un determinato indirizzo non esiste o è difficilmente raggiungibile per la carenza di mezzi di trasporto, studenti e genitori non han avuto la possibilità di fare una libera scelta, come la Costituzione garantisce.

Che sta accadendo nell'istruzione artistica
Nel settore dell'istruzione artistica - che vedrà la confluenza degli Isa e dei Licei artistici in una sola scuola - si è ancora più in altomare. 
Al punto che il CIAN (Coordinamento che rappresenta quasi 90 scuole di indirizzo artistico di 17 regioni) ha ottenuto un incontro con  dirigenti ministeriali, nel corso del quale - dopo aver esposto i propri dubbi e le proprie proposte - è stato invitato a formalizzarle con urgenza, poichè i tempi per fare modifiche sono stretti e, nello stesso tempo, i tecnici del Ministero si stan probabilmente accorgendo che nell'istruzione artistica la riforma Gelmini fa acqua da tutte le parti.
Con il rischio fortissimo, oltre a quello dell'espulsione di una serie di indirizzi e materie fondamentali per garantire concretamente accesso alle professioni e ai percorsi formativi universitari e postdiploma, che docenti che non san nulla di una materia siano costretti ad insegnarla (per carità sappiamo che può accadere anche adesso, ma assai più raramente e non per norma legale...), ed altri che invece l'han insegnata per decenni dovranno cercarsi un altro lavoro.
Fossi un genitore, uno studente o un docente,  sarei molto preoccupato, anche perchè la cosidetta riforma dovrebbe partire contemporaneamente  a settembre 2010 sia per le prime che per le seconde classi del biennio, con buona pace di quelli che si sono iscritti dopo aver scelto orari, materie, obiettivi ecc. che non ci saran più o saranno totalmente  diversi.
Sarebbe la prima volta nella storia della scuola, non solo italiana, che una riforma parte così e non progressivamente dal primo anno, consentendo scelte consapevoli e non tradendole: ma il debito pubblico va crescendo parallelamente all'evasione fiscale e Tremonti, che non sa più che altro fare,  i suoi miliardi li vuole subito, sporchi e maledetti quanto volete ma subito.
Chi è interessato a saperne di più tanto sulla sentenza della Corte costituzionale che sullo stato della riforma nel settore artistico, può andare a documetarsi ai seguenti link:

martedì 16 giugno 2009

Isaday-restART: 13 giugno 2009

Impara l'arte e NON metterla da parte.

Chi vorrebbe metterla da parte, l'Arte, con la maiuscola e con la minuscola?
In tanti, da quelli che non finanziano gli istituti di ricerca, i teatri, il cinema, le esposizioni e i musei a quelli che strangolano le scuole artistiche.
Quelli che, insomma, credono che la creatività sia sculettare in Tv o esibirsi sul palcoscenico dei reality, mettendo in scena non le proprie capacità acquisite con studio, lavoro e fatiche di anni e anni, ma quanto è stato apprezzato, anzitutto, dal potente di turno, quello che poi - si sa ma guai a dirlo - chiede magari in cambio favori se non altro (marchette, direbbe Chiambretti)
Bene, noi non vogliamo che sia così e che continui così. Chi siamo noi?
Nessuno in particolare: cittadini normali di ogni età che hanno "attraversato" l'Istituto statale d'arte da quando è nato, e che non desiderano altro che mantenere lo spazio di libertà, serietà e creatività del proprio lavoro o dei propri studi, delle proprie esperienze.

Perchè abbiamo organizzato ISADAY 2009
E' a partire da queste considerazioni che restART, l'associazione no profit appena nata e ufficialmente registrata con sede legale all'ISA, ha voluto organizzare ISADAY 2009, una giornata nella quale una scuola, visto che altri non se ne fan promotori come dovrebbero, da spazio e visibilità alla voglia di star insieme che anima chi pratica o ama le arti, in campi, modi e tempi diversi.
Nell'arco della manifestazione abbiamo contato la presenza di oltre 700 persone, la gran parte ex studenti e docenti, ma anche amici, fidanzati, genitori e tanti tanti bambini.
Dunque, nel giro di meno di un anno a partire dall'estate scorsa, il gruppo ISA su FaceBook si è trasformato in una realtà concreta, restART, capace di promuovere concretamente lo spirito di condivisione che caratterizza studenti e docenti ex ed attuali, genitori, personale non docente e di presentarsi come momento di riferimento anche per tanti altri.
Con quello iniziale del 20 dicembre 2008, son già stati due gli appuntamenti creati per consentire di incontrarsi, rientrare in scuola, rinnovare il legame un pò magico di sintonia che ci spinge a rivederci.
Chi non lo avverte, perde qualcosa: tutti gli altri, quando rimettono piede in quel cortile si trovano in una sorta di tempo sospeso, come se non fossero passati anni e anni. Nostalgie? Perchè no, non fanno male... Ma non solo.
Noi di restART siamo convinti che ci sia di più, ad esempio il senso di appartenenza ad una comunità che va oltre il tempo, che è fatta senzaltro di affetti ma anche di valori condivisi e che si toccano con mano ogni volta che ci si ritrova.
restART è nata per farli ripartire, perchè l'artista che c'è in tutti noi non si perda, per vitalizzare le emozioni, le sensibilità, tutto quanto ci ha legati ad una esperienza comune e può, oggi, consentirci di risentirci INSIEME ogni volta che lo desidereremo ed occorre.
Per far che? Tante cose, un piccolo assaggio l'abbiamo già dato: mostre, musica (e che musica, il rock dei 4Tiles, la nostra amica Ornella Dogini con alcune song memorabili da Tina Turner ai Blues Brothers, il gruppo Afro Watinoma dal Burkina Faso, gli ex studenti di Eco 98 che si preparano a diventar famosi, come i loro predecessori Andy dei Blue Vertigo e Alioscia dei Casino Royale...), concorsi, ma anche solidarietà di gruppo in una società dove spesso ne esiste troppo poca.







L'Arte si fa con TUTTI i colori, l'Arte ne fa di TUTTI i colori".
Presto ci saranno altre occasioni, nelle quali cercheremo di tener sempre uniti il carattere festoso e l'occasione di riflessione: su di noi, sull'arte, sulle scuole che formano gli artisti, sulle professioni, sul dialogo tra generazioni diverse che purtroppo è quasi inesistente, sulla necessità di sviluppare confronto e solidarietà tra culture-
L'arte, qualsiasi arte, è meticcia per sua natura, nasce dal dialogo, dal confronto tra diversità, dall'osmosi, l'arte è il terreno dell'incontro tra gli esseri umani e può esser un esempio per tutti.
Ed è davvero curioso che chi non vuole persone di colore per le strade le vada poi ad ammirare sui palcoscenici o ne ascolti la musica, quasi senza accorgersi della contraddizione.
Ci piace anche quell'arte che stenta ad uscire dalla routine quotidiana dove la teniam chiusa, come le poesie del Concorso per Poeti timidi, talmente timidi che le han dovute recitare tutte, tranne una, Claudio e Sara, con le loro non comuni doti teatrali.
Perchè si può anche insegnare matematica o inglese, ma coltivar a fondo, con professionalità e bene altre passioni....










Ad aver avuto il coraggio di recitar la propria poesia Samuel, che è il Timido per antonomasia di scuola ma, quella sera, ha vinto timidezza e concorso.
E poi l'esibizione di ballo di Cristel (che si prepara alla maturità), dal tango al valzer classico: anche la musica ne fa di TUTTI i colori, così come la danza. Ed è piaciuta...
Il tutto accompagnato da altre occasioni: il concorso Dejavu (come siamo, come eravamo), Formigoni, la Beauty farm ce la facciamo da noi (sessione di makeup artist, alla faccia del "governatore" che vuol trasformare Villa reale in una sua dependance con annessa Beauty farm), Tu Tutor (un allievo sceglie un professionista per guida ed amico...)
E poi c'erano la tshirt ricordo della serata, le bevande, salamelle, pasta, torte preparate dal Comitato genitori, uno sportello per pubblicizzare le attività di volontariato (ciessevi) che resterà permanente all'ISA, un altro per informare sul futuro dell'istruzione artistica e di Villa reale.







Dalla C
ostituzione alla Villa Reale
Cè stata anche la presentazione ufficiale di restART, con l'apertura delle iscrizioni e la dichiarazione degli scopi, contenuti nel suo Statuto: "Valorizzare e difendere la presenza nella cultura e nella società di tutte le libere espressioni artistiche, che sono dato profondamente caratterizzante la cultura del nostro paese e valore irrinunciabile per la realizzazione di ogni individuo...".
La Costituzione del nostro paese, insomma, ci piace proprio com'è, basterebbe applicarla meglio: difende tra l'altro la libertà delle arti e dei saperi, il diritto all'istruzione per tutti, cose cui teniamo moltissimo.
Però vogliamo anche tener viva l'attenzione su questa meravigliosa pur se in parte diroccata Villa, nella quale la nostra scuola ha sempre trovato spazio, operando perchè restasse un bene collettivo, pubblico, disponibile e non un bell'edificio, magari restaurato ma a disposizione di pochi, dei soliti noti.
Dei i tanti che se ne occupano, non sempre con le migliori intenzioni, noi siamo tra quelli che, probabilmente, più l'han vissuta e conosciuta. Quarantanni fa - assieme a pochi altri che speriamo di ritrovarci ancora accanto - l'abbiamo sottratta all'oblio, rimettendola al centro dell'attenzione delle amministrazioni e dei cittadini.
Ora tocca anche a noi non lasciare che la sottraggano alla collettività, dimostrando che la scuola, lì, è una presenza vitale e preziosa.
Proveremo a farlo, assieme.
Se sei amico dell'Arte, dell'ISA, di Villa reale e condividi quel che stiamo facendo, anche per te ci sono in offerta libera l'adesivo (puoi metterlo sullo zainetto. sulla moto, sull'auto...) o la tshirt ricordo dell'ISADAY (te la metti al mare, in montagna, quando dormi, in tutte le occasioni in cui tieni a far sapere che sei uno spirito libero e creativo, non un cittadino standardizzato e assuefatto a tutto).
Vieni a prenderli all'ISA, registrati al gruppo ISA su Fbook, sostieni le attività di restART. Partono dall'ISA ma si rivolgeranno sempre più a tutti.
Perchè restART è nata in una scuola, ma per aprirsi a chi ha a cuore le stesse cose che stanno a cuore a noi.
ciao, a presto
restART

PS. Tutta l'organizzazione e la gestione di ISADAY restART si è basata sui contributi e sul lavoro volontario di aderenti all'associazione restART, studenti, docenti, non docenti, genitori. Gli spazi sono stati messi a disposizione dall'Istituto superiore di istruzione artistica (ISA-LAS) di Monza, via Boccaccio 1.

info: associazione.restART@gmail.com
registrati al gruppo ISA su Fbook
il gruppo restART su FBook (registrazione solo su richiesta e dopo adesione all'associazione)